alors banane au singulier
pour les sardes c'est pas difficile à comprendre un manche une lame un clou et zou
sur FB, Michele Giusto a écrit:" BALESTRA DI AVIGLIANO " Basilicata XIX secolo lama a tre pianelle con manico in corno intagliato con inserti in argento , molla a tre scrocchi .
Il coltello di Avigliano, comunemente conosciuto come "balestra", ha identificato per tutto l'Ottocento e parte del Novecento il carattere fiero e risoluto del popolo aviglianese. Nell'ottocento la "balestra" è già considerata oggetto di pregio : "Si travagliano de' coltelli ornati di ottone, e di argento de' quali si fa un commercio nelle fiere. Converrebbe si desse loro forma più regolare". Si potrebbe perciò supporre che il suo livello di perfezionamento, tanto nella precisione del funzionamento, quanto nella fase decorativa, non sia avvenuto prima degli ultimi decenni del XVIII secolo, in qualche bottega di fabbro o armiere. Ciò si può dedurre sostanzialmente dalla tradizione, che presenta la "balestra" come un oggetto del popolo, pronta ad essere impiegata, a seconda delle circostanze, tanto dagli uomini quanto dalle donne. Queste, la ricevevano come regalo di fidanzamento dal rispettivo promesso sposo per meglio difendere il proprio onore, perpetrando un'usanza molto sentita almeno fino ai primi decenni del 1900. Nel novecento la "balestra" era già prossima ad avviarsi a diventare un oggetto rinomato per le sue linee eleganti e per il suo aspetto decorativo, adatto ad un regalo importante o da custodire gelosamente per se stessi. Ormai il carattere passionale del popolo aviglianese era notevolmente mutato, anche in virtù di severi provvedimenti legislativi, attuati soprattutto durante il ventennio fascista.
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